Alluvione Al-Aqsa: 24 Ore di Guerra in Israele Scatenano Caos e Tensioni Internazionali - Luigi Pinto

Alluvione Al-Aqsa: 24 Ore di Guerra in Israele Scatenano Caos e Tensioni Internazionali

8 Ott 2023 - Articoli

Alluvione Al-Aqsa: 24 Ore di Guerra in Israele Scatenano Caos e Tensioni Internazionali

Una pioggia di razzi provenienti dalla Striscia di Gaza ha scatenato il caos all’alba di una giornata che sarebbe diventata una delle più oscure nella storia di Israele. L’allarme risuona in tutto il paese, dalla metropoli di Tel Aviv alla sacra città di Gerusalemme. Un’escalation senza precedenti di violenza ha preso il via, iniziata da ciò che Hamas ha annunciato come l’operazione “Alluvione Al-Aqsa.”

La risposta di Israele non si è fatta attendere. Le forze armate israeliane (IDF) hanno dichiarato lo “stato di guerra” e richiamato i riservisti, preparandosi a un conflitto di proporzioni epiche. Questo conflitto ha portato ad uno dei più gravi scontri tra Israele e Hamas degli ultimi anni, mettendo in luce la fragilità della situazione nel Medio Oriente.

Hamas ha rivendicato il lancio di ben 5.000 razzi verso Israele, con l’obiettivo dichiarato di “mettere fine ai crimini di Israele.” La loro dichiarazione fa riferimento alle “profanazioni” dei luoghi sacri di Gerusalemme e al “rifiuto” israeliano di “liberare i nostri prigionieri.” Questa determinazione di difendere i propri interessi e di rispondere alle provocazioni israeliane mette in evidenza le tensioni durature riguardo alla Città Santa di Gerusalemme e alle dispute territoriali.

Nel frattempo, colonne di carri armati israeliani si dirigono verso Gaza, mentre l’esercito si prepara per un’offensiva su larga scala.

L’Hezbollah libanese ha annunciato di aver effettuato “tiri di artiglieria e lanci di razzi” su Israele dal Libano, provocando una rapida risposta da parte delle forze israeliane. Questi eventi si sono svolti nella regione contesa di Monte Dov, al confine con il Libano.

Israele ha risposto con attacchi di artiglieria e l’uso di droni contro le infrastrutture dell’Hezbollah. L’esercito israeliano ha intimato ai residenti dell’Alta Galilea, al confine con il Libano, di rifugiarsi nei bunker, in vista di ulteriori possibili attacchi.

Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani, responsabili dei lanci di razzi, sembrano per il momento non voler aprire un nuovo fronte di guerra. Tuttavia, le tensioni rimangono elevate, con il rischio di una violenta escalation.

Hamas ha dichiarato di aver ricevuto il sostegno dell’Iran nel suo attacco contro Israele. L’ala militare di Hamas è impegnata in combattimenti estesi fuori dalla Striscia di Gaza, coinvolgendo diverse località israeliane. Gli scontri si concentrano in zone agricole e boschive disabitate, ma il pericolo per i civili rimane elevato.

La Marina israeliana ha individuato e ucciso cinque miliziani di Hamas nell’area della spiaggia di Zikim, a ridosso della Striscia di Gaza, impedendo loro di infiltrarsi in aree civili.

L’aviazione israeliana ha colpito ripetutamente le posizioni di Hamas a Gaza, mentre l’esercito israeliano lavora per liberare le comunità vicine a Gaza dai miliziani dell’organizzazione infiltratisi in quelle zone e che hanno preso ostaggi.

Il bilancio delle vittime continua a salire in entrambi i territori, con numerose perdite umane e feriti gravi. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione la situazione in evoluzione, mentre si cerca una soluzione per porre fine a questo ciclo di violenza che sembra essere senza fine.


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