Candidatura Expo 2030: i buoni rapporti internazionali intessuti da Giorgia Meloni potrebbero portare l'evento a Roma - Luigi Pinto

Candidatura Expo 2030: i buoni rapporti internazionali intessuti da Giorgia Meloni potrebbero portare l’evento a Roma

30 Lug 2023 - Articoli

Candidatura Expo 2030: i buoni rapporti internazionali intessuti da Giorgia Meloni potrebbero portare l’evento a Roma

In vista del prossimo Expo 2030, Roma, in virtù del positivo rapporto internazionale consolidato dalla premier Giorgia Meloni, potrebbe essere una contendente di peso per ospitare l’importante evento. La decisione verrà presa nel corso della riunione del Bureau des Expositions del 28 novembre, con Roma, Riad e Busan rimaste in gara. Il traguardo di 120 voti al primo scrutinio, rappresentando i due terzi della maggioranza, è un obiettivo fondamentale per le città candidate.

Le missioni di sopralluogo del Bie e la presentazione dei masterplan a giugno hanno aperto le porte alla fase diplomatica. Riad e Roma sembrano le principali concorrenti, ma il sostegno recente degli Stati Uniti e del Brasile per l’Italia potrebbe riequilibrare la sfida.

Al secondo turno di votazioni, lo scenario potrebbe cambiare drasticamente, con la Corea che potrebbe giocare un ruolo di rilievo. Di recente, l’appoggio statunitense alla candidatura italiana è stato confermato da una nota della Casa Bianca in seguito a un incontro tra il presidente Joe Biden e la premier italiana, Giorgia Meloni. Anche il Brasile, tramite il suo presidente, ha espresso sostegno alla candidatura di Roma.

All’opposto, l’Arabia Saudita ha ottenuto il sostegno della Francia alla prima votazione, un endorsement che potrebbe influenzare le decisioni dei Paesi del Maghreb, tra cui molti già schierati.

La campagna diplomatica dell’Arabia Saudita è imponente, supportata da un finanziamento di 7,8 miliardi di dollari. L’Expo 2030 potrebbe rappresentare una svolta per la diversificazione economica del regno, tuttavia, ci sono critiche sul rispetto dei diritti umani nel paese.

La candidatura di Busan, invece, sembra avere meno possibilità. La Corea del Sud promette un’esposizione di alto livello tecnologico, tuttavia, sembra esserci stato un contatto tra Corea del Sud e Italia per un possibile accordo che potrebbe svantaggiare l’Arabia Saudita dal secondo turno.

Il progetto di Roma è ambizioso, con l’obiettivo di rigenerare alcune zone cittadine, in particolare l’area di Tor Vergata. Il piano prevede l’implementazione di soluzioni urbane smart e la creazione del più grande parco solare urbano del mondo.

Negli ultimi quattro mesi, l’attività diplomatica diventerà decisiva. Italia e Corea del Sud potrebbero collaborare per impedire alla candidatura saudita di raggiungere la maggioranza dei voti al primo turno, aprendo così a nuove possibilità al secondo. In questo scenario, il forte impegno internazionale di Giorgia Meloni potrebbe rivelarsi un elemento cruciale per la candidatura di Roma all’Expo 2030.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *