Il Governo di Giorgia Meloni Riafferma la sua Posizione sul Reddito di Cittadinanza - Luigi Pinto

Il Governo di Giorgia Meloni Riafferma la sua Posizione sul Reddito di Cittadinanza

3 Ago 2023 - Articoli

Il Governo di Giorgia Meloni Riafferma la sua Posizione sul Reddito di Cittadinanza

Il governo guidato da Giorgia Meloni rimane irremovibile sulla sua posizione riguardo al reddito di cittadinanza, nonostante le nuove regole e restrizioni introdotte ad agosto 2023. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato durante un collegamento alla festa della Lega Romagna a Cervia che il taglio al reddito di cittadinanza è stato utilizzato per finanziare la decontribuzione dei lavoratori a basso reddito, con un reddito annuo inferiore ai 30.000 euro.

“L’abbiamo fatto consapevolmente salvaguardando il reddito di cittadinanza a chi se lo merita mentre quelli che sono abili al lavoro devono accettare di entrare nel mondo del lavoro posto che in tanti settori non si trova mano d’opera. L’Italia ne ha bisogno”, ha affermato Giorgetti.

Il Ministro ha spiegato che le risorse risparmiate sono state utilizzate per finanziare una decontribuzione che varia tra i 50 e i 100 euro al mese per i lavoratori dipendenti a basso reddito. Questo, insieme a un adeguamento delle pensioni più alte, ha permesso di destinare fondi a favore delle famiglie numerose.

“Dobbiamo guardare a chi lavora e a chi si sacrifica perché il lavoro, come dice la Costituzione, è un elemento centrale. Poi è vero che non riusciamo a far incontrare domanda e offerta di lavoro …questa è la grande scommessa che non siamo riusciti a vincere ma su cui siamo impegnati perché è la soluzione del problema”, ha aggiunto Giorgetti.

Il Ministro ha anche parlato dei navigator, affermando che, nonostante siano stati stabilizzati, i risultati in termini di numeri sono stati mediocri. Ha suggerito che se le agenzie pubbliche non riescono a incrociare domanda e offerta di lavoro, questa funzione potrebbe essere esternalizzata.

Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha ribadito l’impegno del governo nel sostenere i cittadini più fragili e nel promuovere l’occupazione. Ha sottolineato che il governo sta lavorando seriamente e con complessità per superare la misura del reddito di cittadinanza.

Calderone ha risposto alle accuse di innescare una bomba sociale con la decisione di riformare il reddito di cittadinanza, affermando che non ci sono state indicazioni di turbative sociali significative. Ha anche riferito che dei 159.000 nuclei fuori dal reddito di cittadinanza, 112.000 sono attivabili sul patto del lavoro e il 35% di questi risulta iscritto a una delle politiche attive previste.

“Per quanto riguarda i nuclei fragili, i servizi sociali hanno già avviato la fase di valutazione multidimensionale successiva alla presa in carico, avvenuta sin dai primi giorni di luglio, per 88.000 soggetti. Questa platea, successivamente ad una fase transitoria in cui continuerà a percepire il Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre prossimo, beneficerà senza alcuna interruzione dell’assegno di inclusione a partire dal 1 gennaio 2024”, ha assicurato la ministra Calderone.


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