Il Parlamento europeo approva il piano Asap per le armi all’Ucraina: il Pd si divide - Luigi Pinto

Il Parlamento europeo approva il piano Asap per le armi all’Ucraina: il Pd si divide

9 Giu 2023 - Articoli

Il Parlamento europeo approva il piano Asap per le armi all’Ucraina: il Pd si divide

Il 1 giugno 2023, il Parlamento europeo ha approvato il regolamento Asap (Atto a sostegno della produzione di munizioni), che mira a potenziare la capacità produttiva dell’Ue per far fronte alla carenza di munizioni, missili e loro componenti, al fine di inviare le forniture all’Ucraina e rafforzare le scorte dei paesi dell’Ue. Il regolamento prevede anche la possibilità di utilizzare i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e della coesione per finanziare la produzione di armamenti.
Il voto è stato a larga maggioranza: 446 voti a favore su 625 totali, 67 contrari e 112 astenuti. Tra i favorevoli, la maggior parte dei gruppi politici, tra cui il Ppe (Popolari), Renew (Liberali), Ecr (Conservatori) e Id (Sovranisti). Tra i contrari, i Verdi, la Sinistra e alcuni eurodeputati del gruppo S&D (Socialisti e Democratici), tra cui quelli del M5s.
Il Pd, invece, si è spaccato. Il partito aveva presentato degli emendamenti per escludere l’uso dei fondi del Pnrr e della coesione per finanziare la produzione di armamenti, sostenendo che questi fondi dovessero essere destinati a investimenti sociali e ambientali. Gli emendamenti erano stati accolti e fatti propri dal gruppo S&D, ma sono stati respinti in plenaria.
Nonostante questo, otto eurodeputati del Pd hanno votato a favore del regolamento Asap: Brando Benifei (capodelegazione), Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Pina Picierno, Daniela Rondinelli e Irene Tinagli. Sei si sono astenuti: Piero Bartolo, Camilla Laureti, Alessandra Moretti, Patrizia Toia, Achille Variati e Franco Roberti. Solo uno ha votato contro: Massimiliano Smeriglio.
La divisione del Pd ha suscitato polemiche e critiche. La segretaria Elly Schlein aveva espresso la sua contrarietà all’uso dei fondi del Pnrr per le armi, ma non è stata seguita dalla maggioranza dei suoi europarlamentari. Smeriglio ha denunciato l’aumento dell’area del dissenso sulla trasformazione dei fondi del Pnrr in armi. Il M5s ha accusato il Pd di ipocrisia e di complicità con la destra. Il governo Meloni ha chiarito che il tema non è all’ordine del giorno e che l’Italia non utilizzerà i fondi del Pnrr per le armi.
In conclusione, la votazione europea ha confermato il sostegno dell’Ue all’Ucraina e alla sua difesa dall’aggressione russa. Ha anche evidenziato le differenze tra i partiti italiani sulla questione delle armi e dei fondi europei. Il Pd si è dimostrato non coeso e non chiaro sulla sua linea politica.


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