Allarme richieste d'Asilo politico in Europa: Numeri in Impennata e Sistemi Sotto Pressione - Luigi Pinto

Allarme richieste d’Asilo politico in Europa: Numeri in Impennata e Sistemi Sotto Pressione

6 Set 2023 - Articoli

Allarme richieste d’Asilo politico in Europa: Numeri in Impennata e Sistemi Sotto Pressione

Nell’ultimo aggiornamento fornito dall’Agenzia dell’Ue per l’asilo (Euaa), si segnalano cifre preoccupanti riguardo alle domande di asilo nei paesi dell’Unione europea, Norvegia e Svizzera. Le richieste presentate durante la prima metà del 2023 hanno subito un incremento del 28% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il quadro che emerge è allarmante: circa 519.000 domande d’asilo solo nei primi sei mesi dell’anno.

Questo dato si prospetta ancora più grave se si considera l’estimazione dell’Euaa: sulla base delle tendenze correnti, si potrebbe superare la soglia del milione di domande entro il termine dell’anno. Siriani, afghani, venezuelani, turchi e colombiani sono in cima alla lista, rappresentando quasi la metà delle domande.

Il confronto con l’ondata di richieste registrata nel biennio 2015-2016 è inevitabile. Quel periodo, segnato dalla crisi dei rifugiati scatenata principalmente dal conflitto siriano, aveva visto l’Europa confrontarsi con 1,3 milioni di domande di asilo nel 2015 e 1,2 milioni nel 2016. Nel 2022, le cifre si erano assestate a 994.945, ma il repentino incremento di quest’anno ha risvegliato paure e tensioni.

Il fardello di questa nuova ondata di domande è particolarmente pesante per alcuni paesi. La Germania emerge come principale destinazione, con il 30% delle richieste totali, seguita a distanza da Spagna e Francia. Ma il dato più inquietante evidenziato dall’Euaa è la crescente pressione che subiscono molti paesi europei nel gestire e processare tali domande. Il numero di fascicoli in attesa di una decisione è cresciuto del 34% rispetto al 2022.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che dietro a queste cifre ci sono persone, famiglie, bambini. Il 41% delle domande di prima istanza ha ricevuto una risposta positiva, e attualmente, a causa dell’invasione russa in Ucraina, circa 4 milioni di ucraini godono di protezione temporanea in UE.

È fondamentale, ora più che mai, che l’Europa unisca le forze per gestire questa situazione con umanità e efficienza. La crisi attuale ci pone di fronte a sfide immense, ma anche all’opportunità di dimostrare solidarietà e cooperazione in un momento in cui tante vite sono in bilico.


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