L’arsenale nucleare russo: tutte le armi a disposizione di Mosca - Luigi Pinto

L’arsenale nucleare russo: tutte le armi a disposizione di Mosca

21 Giu 2023 - Rassegna

L’arsenale nucleare russo: tutte le armi a disposizione di Mosca

Il conflitto russo ucraino ha ancora una volta sollevato i timori circa il possibile scoppio di un conflitto nucleare. La Federazione Russa dispone attualmente del più vasto arsenale nucleare al mondo, tuttavia, esattamente come l’esercito di Mosca, questa forza apparantemente inarrestabile nasconde anche delle debolezze.

L’inventario nucleare russo

L’arsenale nucleare russo si compone complessivamente di 5889 testate nucleari, queste ultime sono divise in 1674 attualmente dislocate per uso “strategico” (ossia all’interno di ICBM o bombardieri pesanti), 2815 presenti nelle scorte e circa 1400 testate intatte in attesa di smantellamento.

Le forze nucleari russe dispongono attualmente di 2565 testate nucleari strategiche (designate per colpire aree lontane dal campo di battaglia), dispiegabili su 516 lanciatori. Tali lanciatori sono divisi in

Piattaforme di lancio aeree
I lanciatori aerei sono costituiti da 55 bombardieri Tupolev nelle variente Tu-95MS6/16/m e 13 bombardieri Tupolev di tipo Tu-160/M/M2.

Piattaforme di lancio di terra
Le piattaforme di terra sono divise in 40 RS-20V Voevoda, 6 Avangard (SS-19 Mod 4), 87 RS-12M Topol divisi in Topol/Topol-M, 173 RS-24 Yars

Viceversa le forze nucleari non strategiche dispongono di 1.912 testate dislocate su oltre 1310 lanciatori di vario tipo

Piattaforme di lancio marittimo
La Federazione Russa dispone di 11 sottomarini nucleari balistici (SSBN) divisi nelle classi Delta III, Delta IV e Borei, ai quali si aggiungono altri 26 sottomarini a propulsione nucleare di cui 17 sottomarini d’attacco (SSN) classe Sierra II, Victor III e Akula, nove sottomarini lanciamissili da crociera (SLCM) di classe Oscar II e Yasen

Piattaforme di lancio aeree
60 Tupolev Tu-22M3, 70 Sukhoi SU-24M/M2, 120 Sukhoi Su-34, 10 Mig-31K

Difesa aerea e costiera
68 SH-08 Gazelle, 750 S-300/400, 60 3M55/P-800 Oniks, 8 SPU-35V Redut

Piattaforme di lancio da terra
144 9K720 Iskander-M/K, 20 SSC-7 Southpaw

Modernizzazioni

Negli ultimi anni Mosca ha compiuto diversi sforzi verso la modernizzazione del proprio arsenale su tutte le tre tipologie di piattaforme di lancio in entrambe le categorie di armamenti.

Armi nucleari strategiche
Con riguardo ai lanciatori aerei, Mosca ha potenziato i bombardieri Tupolev Tu-95MS, potenziati in Tu-95MSM, così come i Tu-160 convertiti in Tu-160, in Tu-160M. Questi bombardieri sono in grado di trasportare i nuovi missili Kh-102 (codice NATO AS-23B) e sono visti come un ponte verso la futura generazione di bombardieri PAK-DA.

Viceversa, la componente di terra è stata sottoposta ad una forte modernizzazione che tuttavia si è rivelata in ultima analisi fallimentare, visto che nel 2021 solo l’83% dei dispositivi è stato modernizzato, ben al di sotto del target del 97% previsto nel 2014. Gli sforzi di modernizzazione si sono concentrati sugli RS-24 Yars, una testata MIRV nuova versione del Topol-M, nonché sugli RS-18, ultima versione degli UR-100 e infine i possenti RS-28 Sarmat, in grado di trasportare fino a 10 testate.

La componente navale vede invece il fulcro del proprio processo di modernizzazione nell’introduzione dei nuovi sottomarini classe Borei e del drone sottomarino Poseidon, nonché dello sviluppo delle nuove classi di sottomarini K-329 Belgorod e Khabarovsk.

Armi nucleari non strategiche
La modernizzazione delle armi nucleari non strategiche assegnate alle forze navali hanno visto lo sviluppo dei missili Kalibr, dei sottomarini classe Yasen e dei missili 3M-22 Tsirkon. Le forze aeree verranno invece rafforzate tramite l’entrata in servizio dello Sukhoi Su-57 PAK-FA e dei missili Khinzal. Infine, le forze di difesa aerea e costiera vedranno l’introduzione dei sistemi antimissile S-500, potenzialmente in grado di trasportare una testata nucleare.

Le problematiche

L’arsenale nucleare russo presenta numerose bombe all’idrogeno che impiegano un meccanismo di esplosione termonucleare a due stadi, il primo costituito da una bomba a fissione che genera le altissime temperature necessarie per la fusione dell’idrogeno. Tali ordigni necessitano di due isotopi dell’idrogeno: deuterio e trizio, il trizio presenta in particolare un processo produttivo estremamente costoso, ben 30.000 dollari al grammo e un tempo di dimezzamento di 12.5 anni, risultando quindi difficile da immagazzinare. Prima della guerra la Federazione Russa presentava un’economia più piccola di quella dello Stato di New York, considerando i gravi danni provocati dalle sanzioni, la Federazione Russa avrà sempre più difficoltà nei prossimi anni a mantenere il proprio arsenale nucleare funzionante.

Al contempo, l’impossibilità di importare la componentistica necessaria per la costruzione e la manutenzione delle testate e soprattutto dei vettori di lancio inciderà in maniera profondamente negativa su questi ultimi. Il fallimento del test di lancio del missile Sarmat, pilastro centrale del programma di modernizzazione dell’arsenale russo, testimonia un profondo stato di incuria dei vettori di lancio dell’arsenale nucleare russo.

In conclusione, l’arsenale nucleare di Mosca, similmente al proprio apparato convenzionale, presenta difficoltà dovute ai problemi economici del Paese e ad una generale mancanza di manutenzione, ambedue aggravate dalle sanzioni che hanno investito la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Il costante attrito derivante dal conflitto ha comportato la progressiva regressione dell’esercito russo ad un’armata di mobilitati, dotata di una buona potenza di fuoco, ma segnata da una scarsa mobilità dovuta alla generale assenza di mezzi moderni. Lo stesso futuro, che potrebbe attendere l’arsenale nucleare della federazione.

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